Entro questa sera sapremo dell’accordo in Commissione affari costituzionali della Camera sugli emendamenti migliorativi della bozza originale sulla riforma elettorale.
Brunetta provoca inutilmente, come suo solito, nel dire: la riforma e subito dopo il voto.
Giustamente Renzi scrive oggi sul Il Messaggero che dobbiamo fare un tratto sostanzioso di strada anche per le riforme istituzionali (Senato, titolo quinto) e non pone limiti temporali all’attività del governo, purché ci sia un segno di svolta.
Giusta la seconda: non possiamo permetterci di cadere ancora all’inizio della salita o al suo primo inerpicarsi. Questa volta vogliamo tutto e non ci basta il bicchiere mezzo pieno. Se abbiamo davvero tutti un’ambizione così alta e se la strategia è comune dobbiamo però coordinare le reciproche regie, i toni, i tempi, la tattica.