Il conflitto in Medio Oriente si intensifica, con tragiche conseguenze sui civili tutti: sunniti, sciiti, palestinesi.
Israele.. dice Netaniayhou.. combatte per la sua sopravvivenza contro eserciti, formali o meno, che hanno nel loro Statuto o Regolamento la distruzione.. la fine dello Stato di Israele e l’uccisione o la deportazione degli ebrei.
Al di là del feroce progrom del 7 Ottobre e del continuo attacco ai suoi confini.
Si tratta dello stesso speculare programma di eliminazione – deportazione che i partiti estremisti della destra religiosa del governo israeliano vogliono riservare agli arabo palestinesi di Gaza e Cisgiordania..
Arrivati a questo sviluppo dell’offensiva militare israeliana e colpiti durissimamente i vertici di Hamas ed Hezhollah.. è possibile innestare una qualche iniziativa politica, una strategia di uscita?
Gli appelli di Biden dell’ONU.. di Macron e degli europei non possono nulla.
Un nuovo equilibrio deve trovarsi all’interno del mondo arabo, oltre le storiche divisioni sunniti/sciiti.
Probabilmente anche in Iran potrebbe aprirsi una dialettica sulla finalità storica della distruzione fisica dello Stato di Israele.
Tajani oggi insiste, proprio ora, di rilanciare la prospettiva dello Stato palestinese accanto a quello israeliano.
Qualche volta dalle tragedie della Storia e dal sangue delle vittime innocenti scaturisce un nuovo inizio.