Si preannunciava un dibattito aspro sull’immondezzaio di Napoli e le mozioni di sfiducia della Destra a Pecoraro Scanio, quando ci è esplosa fra le mani la questione del Papa e della sua forzata rinuncia a presenziare all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università la Sapienza. Oggi, a seguire, la retata giudiziaria sull’Udeur campana.
Si susseguono interventi formalmente di solidarietà a Mastella, anch’esso indagato, di fatto timorosi o speranzosi sulla tenuta del governo. Chiti è stato evasivo. Ma le aveva lette le agenzie di stampa?
An e Fi mescolano questione rifiuti, il papa a La Sapienza, ruolo della giustizia. Personalmente ho molte perplessità sull’opportunità, se non in prima battuta, di respingere le dimissioni. Come segretario dell’Udeur dovrebbe mettersi nelle condizioni di difendere l’onore del suo partito. Da Ministro resta indebolito e condizionato. Il peloso garantismo del centro-destra viene in soccorso a Mastella e deborda contro la magistratura. Il Csm fa sapere di non avere gradito il dibattito parlamentare.
Per fortuna la Corte Costituzionale ha ammesso tutti e tre i referendum. Senza illusioni catartiche, se tutto scivola verso il basso (bozza Bianco compresa), meglio una sferzata, un pronunciamento di popolo.