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Riunione di libertàEguale – 28 luglio

By 09/08/2007Attualità

Caldissimo fuori e dentro.
All’Hotel Bologna la riunione di Libertà Eguale sulla fase politica e la costruzione del PD è molto appassionata e lucida. Non sempre le cose in politica stanno insieme.
Soddisfazione per il ruolo di LibertàEguale nell’impostare e reggere la campagna referendaria e soddisfazione per il punto d’arrivo (il PD) su cui – sub specie Ulivo – la più parte dei molti convenuti avevano già lavorato da un decennio.
Sincero compiacimento per il discrimine programmatico in senso riformista segnato dal discorso di Torino di Veltroni il 17 giugno e dai più recenti 10 di delineazione delle riforme istituzionali ed elettorali per concludere la transizione italiana.
Di qui in poi, interrogativi e problemi. Come attutire la pesantezza dei livelli regionali (con le loro vaste pattuizioni), come impedire che il morto afferri il vivo? Come stare, nelle liste plurali con ambizione maggioritaria, far si che il candidato segretario torni ad incarnare tutto il nuovo e il concreto di cui il paese ha bisogno?
Qualche preoccupazione dilagata qua e là non ha però incrinato la sostanza di un analisi ragionevolmente positiva su una situazione che è già cominciata a mutare: solo due mesi fa il governo era sull’orlo di una crisi imminente, consunto dal blocco di ogni capacità di decisione.
Ora i riformisti segnano – per il bene del paese – qualche significativo vantaggio, in una dimensione di confronto anche duro con l’altra parte della coalizione, ma senza scorciatoie trasformistiche di cambio di casacche in corso.
Il PD può anche  – in caso di crisi – considerare l’ipotesi di affrontare da solo le elezioni. Va detto – con chiarezza.
Questa ipotesi, non una minaccia, deve incominciare a circolare nel dibattito pubblico. Servirà da argine a impuntature identitarie e a furbeschi opportunismi.
A poco a poco, avanza il senso del nuovo.
Tra mille impacci, si sta costruendo non la Costituente  depoliticizzata dei 100 fiori, ma liste politiche apparentate a candidati di netto profilo politico.
Gli amici e compagni di LibertàEguale, impegnati discussori nel torrido sabato di fine luglio a Roma, pur con un po’ di amaro per quegli “ultimi” che rischiano sempre di arrivare “primi” non solo nel Vangelo, ma nelle burocrazie politiche – introiettavano, pian piano, la soddisfazione di una vittoria strategica “stanno cambiando tutti casacca” ha detto qualcuno. “Abbiamo lavorato esattamente per questo, per fargliela cambiare” ha detto il mio amico Roberto Vitali.
E lui è uno che può permettersi di dire quello che dice.

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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO