Roma piena di carabinieri e vigili del fuoco.
Stanno preparando la troupeper quando il feretro di Napolitano lascerà il Senato.
Devo far passare il tempo.
Di notte aperto solo un bar.. adesso con il sole si può contemplare Piazza Navona… e pensare.
Tortorella ha scritto cose bellissime su Giorgio oggi nella breve intervista su Repubblica.
Sono contenta che il Convegno annuale di Libertà Eguale ad Orvieto a Novembre sarà dedicato interamente a Giorgio Napolitano e all’attualità di tanti suoi insegnamenti.
Fine della cerimonia, incominciamo ad allontanarci anche noi dall’ “interno”.
Ce ne andiamo.
Ho avuto il privilegio di essere prevista nei circa 100 posti destinati alla Famiglia Napolitano.
Famiglia in senso allargato si intende.
Dietro di me si vedono di spalle Achille Occhetto, Veltroni, Matteoli, Casson e tanti altri.
Davanti avevo Giuliano Ferrara.
Una famiglia allargata anche questa, a suo modo.
E ora che riposerà per sempre nel cimitero acattolico di Roma, mi rendo davvero conto che Giorgio Napolitano non c’è più.
Ma anche nell’ultimo giorno della sua presenza pubblica (perché tale va considerata la giornata di ieri) ci ha regalato qualcosa
Russa e Letta hanno nella sostanza isolato l’infame posizione di Sallusti e del Giornale, come di tanta stampa di destra destra.
Napolitano non abusò mai della sua funzione.
Il 2011 non fu complotto contro il governo di centro destra.
Questione chiusa.
Se la destra la riaprirà, girerà il coltello nelle sue contraddizioni.
Poi non resteranno come moniti vani le sue riflessioni fatte proprie da tutti i relatori sulla nobiltà della politica.. sulla fatica rigorosa del suo esercizio.
Il profilo cui tendere, tutti i partiti.. tutte le generazioni.
Vale per sempre.
E ci viene in mente Weber.
Alta politica come legame per il patriottismo Costituzionale che tiene insieme un Paese cui dedicò il formidabile lavoro del 150esimo dell’Unità d’Italia.
E infine, per quelli della mia generazione e della mia parte politica, ci ha dato il regalo di risentire in quell’aula i nomi dei suoi più cari amici.
Chiaromonte e Macaluso, come lui comunisti italiani che agevolarono l’evoluzione di quella comunità politica nella funzione svolta dalle grandi socialdemocrazia dell’Occidente.
Leggiamo con attenzione la sua auto biografia.
Sarà un ultimo gesto di rispetto e di affetto.