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Se anche i generali piangono

By 18/05/2012Maggio 27th, 2024Politica

Sarà lunga e sarà difficile. Abbiamo iniziato in commissione le audizioni dei sindacati e del personale civile della difesa e ieri mattina dei Cocer in rappresentanza del personale militare interforze.

Incomincerà a breve la più grande e anche dolorosa ristrutturazione dell’esercito italiano che dovrà portare entro il 2024 ad una riduzione d’organico di circa 40 mila persone, necessario, inevitabile ma non si può banalizzare. Ce l’ha ricordato il generale di corpo d’armata Rossi che da sei anni guida i Cocer e non ha avuto pudore a commuoversi quando ha esortato i parlamentari a tutelare il personale meglio di quanto lui sia riuscito a fare in tanti anni, perché il processo di riconversione e spostamento verso altre amministrazioni dello stato a suo parere non sarà possibile.

I rappresentanti del Cocer hanno evidenziato il loro problema essenziale: non rinunciare alle stellette, non passare al civile. Essere militari non è un lavoro: è una missione, è un’identità. Sembrano disposti a tutto, anche al modello francese, che prevede circa 20 anni di lavoro per i militari e poi il pensionamento con pensioni modeste. Non mi sembra applicabile in Italia.

Abbiamo appena cominciato in Senato ad affrontare questo problema, che sarà complicato e doloroso più di quanto i numeri possono dire.

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MAGDA NEGRI

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