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Si è suicidata Sarah Hijazi, l’attivista Lgbt era stata stuprata e torturata in un carcere egiziano

By 16/06/2020Attualità
È facile farla facile quando il dolore riguarda la vita degli altri.
Abbiamo tutti amici gay e lesbiche dichiarati, e partecipiamo con solidarietà, da etero illuminati, a tutti i gay pride.
Abbiamo dato la nostra parte alla lotta per i diritti civili..
Poi leggi che solo oggi la Corte Costituzionale americana approva la sentenza che impedisce il licenziamento dei lavoratori gay (In Italia impossibile da tanti anni) e che in Canada si è suicidata la giovane militante Lgbt egiziana, che nel suo paese era stata incarcerata solo per aver sventolato una bandiera del movimento Lgbt ad un concerto.
Schiantata dalle violenze e dal dolore subito… anche nel paese libero che l’aveva accolta..
Sarah non ha più trovato la forza di continuare.
Lascia un addio ai fratelli e agli amici che ci fa riflettere.
Quanto è insondabile il dolore degli altri.
E di quanto dolore nei decenni e nei secoli è stata lastricata la via di chi non stava nella norma statistica dell eterosessualità.
 
“Ai miei fratelli e sorelle, ho provato a sopravvivere e ho fallito, perdonatemi. Ai miei amici, l’esperienza è dura e sono troppo debole per resistere, perdonatemi. Al mondo, sei stato davvero crudele! Ma io perdono”.
 
 
 
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MAGDA NEGRI

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