Europa, 26 gennaio 2008 – Si può vincere se non ci si guarda dietro – STEFANO MENICHINI
La prima riforma del Partito democratico: basta con lo sconfittismo. Basta con l'idea di essere predestinati a perdere, a meno che non si parta con un vantaggio nei sondaggi tale che nessuna campagna elettorale sbagliata lo possa rovinare (2006). E basta con la paura del voto degli italiani. Seconda riforma del Partito democratico: basta con recriminazioni, rancori, rivalse interne. Basta col gusto perverso di azzoppare il proprio campione prima ancora che cominci a correre. Basta con le richieste di autocritica rivolte a un partito che ha cinque mesi di vita e a un segretario eletto da tre, da parte di chi ha innescato la caduta del governo ponendogli sul capo la spada di Damocle referendaria che ha scatenato Mastella. Il Pd non è solo l'unica reale risorsa in mano al centrosinistra per arginare la rimonta delle destre.
Troppo poco. Fermare Berlusconi è certo necessario, ma è altrettanto noioso, e comunque un'apocalisse che si ripete cinque volte in quattordici anni non può essere una vera apocalisse.Il Pd può essere – se non viene sabotato e se viene guidato con mano ferma – molto di più. La novità che scombina le previsioni, sorprende gli italiani, gli fa intravedere una politica che non è solo Prodi e Berlusconi che si contendono Dini e Mastella.Si sono viste rimonte più difficili di quella che aspetta Veltroni. Rispetto al 2001, per esempio, non avrà sulle spalle l'eredità pesante di cinque anni con tre diversi premier, ma la fine di una legislatura impossibile da rimpiangere: ci si può rammaricare per Prodi, per le finanze risanate, per i bravi ministri.
Ma le cifre testimoniano di un'abulia legislativa inevitabile, visto che un ramo del parlamento era impraticabile. Chi se la prende con Veltroni dovrebbe dimostrare che il quadro politico defunto giovedì avrebbe consentito di dare all'Italia ciò che l'Unione aveva promesso. Altrimenti parlare di democrazia governante è pura retorica. Se abbiamo perso tutto non dobbiamo neanche difendere il sottogoverno stile Udeur, il malgoverno dei rifiuti, l'ipergoverno delle 102 poltrone. La rivolta contro la politica vecchia, che ha anche le facce della destra, la può fare il Pd. Basta crederci.