Ieri, 15 gennaio, ho partecipato all’incontro nel corso del quale il Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino hanno invitato i parlamentari riformisti dell’Unione a sostenere il termovalorizzatore del Gerbido, per contribuire a risolvere l'emergenza rifiuti del territorio.
"Se in Parlamento passerà l'emendamento, già approvato dal Consiglio dei Ministri, che limita gli incentivi economici ai soli impianti già realizzati ed operativi – ha detto Saitta – ciò bloccherà un sistema di gestione dei rifiuti moderno e diffuso in tutta Europa. Dietro quell'emendamento si nasconde una contrarietà ideologica ai termovalorizzatori: una posizione della sinistra cosiddetta radicale che riteniamo illogica. L'unica vera conseguenza è un aggravio di costi per i cittadini".
Avevo già prospettato e paventato tale scenario a dicembre scorso ( post del 19.12.06), quando i Verdi e Rifondazione Comunista, forzando la mano, al Senato, imposero una “coda” di discussione della Finanziaria sulle agevolazioni fiscali per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con una qualche confusa eccezione fra quelli “già realizzati” e quelli “solo autorizzati”, che producono energia anche da fonti “non rinnovabili”. Una discussione, quella della riduzione della contribuzione energetica dei certificati verdi per i rifiuti e per altre fonti assimilabili,che avrebbe avuto, invece, la sua sede naturale nella revisione del Decreto ambientale 152 del 2006.
Mi posi subito il problema delle conseguenze per l’impianto di termovalorizzazione di Torino, di proprietà interamente pubblica, autorizzato nel 2006, che in effetti – come risultato da calcoli fatti- perderebbe così 30 milioni di entrate l’anno. Il Governo, infatti, ha specificato che le agevolazioni sarebbero valide solo per gli impianti già realizzati.
In occasione dell’ incontro di ieri con le amministrazioni locali ho ribadito quale è il rischio che si profila: “su quell’emendamento, da blindare alla Camera, al Senato si corre un concreto pericolo; dovremo quindi cercare i voti del centro-destra ed esercitare la nostra forza di convincimento verso una scelta basata sulla ragionevolezza e non sul pregiudizio”. Anche l’On. Gianfranco Morgando non si fa illusioni e sottolinea queste criticità.
“In Italia il problema degli incentivi ai termovalorizzatori è una priorità; si cerchino delle soluzioni, ma i finanziamenti per gli impianti ci devono essere perché la raccolta differenziata da sola non basta": questo l’appello rivoltoci ieri dal sindaco Chiamparino nel corso dell’incontro. Noi parlamentari ci siamo impegnati a garantire l’ appoggio necessario alla battaglia proposta: “faremo azione di lobby per fermare un provvedimento legislativo che escluderebbe dagli incentivi non solo il termovalorizzatore del Gerbido, ma anche impianti analoghi in altre aree del Paese”.
Note incontro con i parlamentari "Riformisti" del 15 gennaio 2007