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Testamento biologico

By 24/02/2009Maggio 27th, 2024Interrogazioni e Interventi

Ho voluto essere audita (in Leggi Tutto potete trovare il resoconto del mio intervento) dalla Commissione Sanità, martedì 17 febbraio, per esporre alcune riflessioni sulla idratazione artificiale e per criticare l'obbligo di deposito dal notaio del testamento, obbligo previsto dal disegno di legge della Pdl a firma del senatore Calabrò. Ci sono le linee guida del 2003, fissate dall'allora ministro della Salute con la Società di nutrizione e idratazione artificiale che prevedono precisi protocolli di sospensione del medesimo per i malatib in coma neurovegetativo duraturo.

E si  chiamano "trattamenti sanitari". Se il normale cittadino deve andare dal notaio per depositare le proprie volontà in caso di perdita di capacità di autodeterminazione, è facile prevedere che lo faranno solo i più informati, colti e abbienti. Il normale cittadino non sarà messo in grado di sapere e di avere sicurezza sulle proprie ultime decisioni, Sarà un privilegio da borghese laico, illuminato, da intellettuale… Le proposte del Pd sono più artciolate e democratiche. Ad esdempio la cartella sanitaria per depositare le volontà. Ma le specificheremo  con gli emendamenti depositati la scorsa settimana.

Ottima la manifestazione organizzata sabato 21 febbraio da Micromega a Roma e dal fronte laico, ma non sono d'accordo sul fatto di procedere a un referendum. La questione del quorum in Italia  ammazza referendum di questo tipo, che evocano non tanto problemi etici, ma qngosce e paure rimosse. Se il Censtrodestra porterà avanti la sua legge come l'ha impostata, la legge sarà incostituzionale.

Martedì 17 Febbraio 2009 Commissione Sanità Senato

 Intervento della sen.Magda Negri

Prima alla definizione di una disciplina organica in tema di dichiarazioni anticipate di trattamento, fa presente come, anche in relazione alle ultime notizie diffuse dagli organi di stampa, sia molto forte la richiesta avanzata da parte dalla società civile su tale tematica. Occorre in particolare una riqualificazione del rapporto tra medico e paziente in tutte le fasi di gestione della malattia, mediante una ridefinizione del concetto di autodeterminazione nell'ambito di un percorso informato che, a suo giudizio, appare attualmente non adeguatamente valorizzato.

Con riferimento alla proposta di testo unificato presentata dal relatore Calabrò, solleva forti dubbi di costituzionalità riguardo all'articolo 1 che richiama principi di ordine costituzionale unitamente a norme di rango ordinario del codice penale.

Sottolinea quindi come la configurazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento, quale espressione della volontà del soggetto, appaia in realtà depotenziata in quanto volta ad orientare le scelte terapeutiche del medico. In particolare sollecita una riflessione sulla capacità di orientamento delle dichiarazioni anticipate di trattamento, che, senza sottrarre autonomia decisionale al medico, dovrebbero costituire tuttavia espressione della volontà del paziente nel suo percorso di autodeterminazione nell'ambito del consenso informato: paventa infatti il rischio di rendere non estremamente fruibile lo strumento delle dichiarazioni anticipate di trattamento, alimentando l'emergere di un contenzioso destinato ad ampliare i margini di intervento della magistratura.

Dopo aver espresso rilievi critici in merito al combinato disposto di cui all'articolo 5, comma 1 della proposta di testo unificato presentata dal relatore, con il comma 6 del medesimo articolo, concernente l'esclusione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiali dai contenuti delle dichiarazioni anticipate di trattamento, con riferimento a quanto emerso nel corso delle audizioni informali svolte sulla materia, fa presente come la parte maggioritaria della comunità scientifica ritenga che i trattamenti di alimentazione e idratazione artificiali costituiscano una forma di terapia, osservando come solo risentendo di diverse impostazioni di tipo culturale-religioso si tenda a considerarli quali elementi di sostegno vitali. Occorre quindi a suo avviso avviare una approfondita riflessione sulla qualificazione dei trattamenti di idratazione e alimentazione artificiali alla luce delle determinazioni assunte in ambito scientifico, con particolare riguardo ai protocolli attuativi elaborati nel 2005 in cui si esclude la definizione come trattamenti di sostegno vitale. Ciò è tanto più necessario in quanto diretto ad evitare che si sviluppi un inutile contenzioso attorno all'interpretazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento, oltre al fondato rischio di difficoltà applicative da parte dei medici.

Dichiara la sua ferma contrarietà in merito all'obbligo di sottoscrizione delle dichiarazioni anticipate di trattamento dinanzi al notaio, ritenendo a suo avviso preferibile individuare strutture in grado di garantire l'accesso a tale strumento in modo assolutamente egualitario; esprime altresì serie perplessità circa le disposizioni riguardanti la durata.

Sollecita quindi una riflessione in merito all'esigenza di valorizzare il profilo concernente le cure palliative, tema peraltro richiamato nell'ambito di alcuni disegni di legge presentati dai Gruppi di opposizione.

Nel presupposto di pervenire alla definizione di un testo normativo che non sia contestabile dal punto di vista costituzionale, ribadisce la necessità di un confronto politico scevro da approcci di tipo ideologico e che tenga conto delle esigenze del cittadino dinanzi ai rischi di una medicina, a suo avviso, onnipotente da un lato, ovvero al rischio dell'abbandono del paziente dall'altro.

 

 

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MAGDA NEGRI

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