“Là dove sono i funzionari, i generali o i colonnelli a determinare la sorte dei governanti e non viceversa siamo fuori dalla democrazia”, ha detto al Senato Tommaso Padoa Schioppa. Certo, e la sua durissima requisitoria contro il Generale Speciale non ha fatto sconti. Ma la tesi contraria del Centrodestra, altrettanto analiticamente argomentata, è che il Viceministro abbia continuamente interferito nelle autonome prerogative del Corpo, tentando di condizionarne – peraltro goffamente – la libertà d’azione.
Poteva essere un confronto duro, e chiarificatore verso l’opinione pubblica, ma l’indegna gazzarra del CD l’ha resa impossibile.
L’opinione pubblica, temo, non capirà. Le eventuali intercettazioni, che stanno per inondare i giornali italiani dalle agenzie di intelligence americane e nazionali, aggiungeranno solo confusione e sfiducia. Al gran bisogno di chiarezza, di glasnost, si oppongono solo opposte partigianerie.
Il CD si prepara al Senato (ne ha dato prova ieri su un provvedimento a tutela dei lavoratori immigrati) a usare tutti gli spazi regolamentari per fare l’ostruzionismo su tutto, e ad ogni costo. La Lega “tira” la nuova strategia.
Incidentalmente, prima e dopo il “Visco day” si è parlato di legge elettorale.
Abbiamo votato la procedura d’urgenza per portare al dibattito dell’Aula e al voto un disegno di riforma, dotata di una larga maggioranza trasversale. In questo clima appare un’utopia.