Clima strano al Senato. Discutiamo le tre mozioni sul testamento biologico (è un successo avere costretto il governo a ritirare i DDL). Chi interviene si dichiara cristiano, cattolico, credente. Soffia uno strano venticello di subordinazione culturale. Pochi sono quelli che parlano in nome della razionalità della legge e degli interessi dei cittadini. Passa, naturalmente, la mozione del centrodestra che impegna il Governo nel senso che alimentazione e idratazione devono essere obbligatorie per tutti i soggetti “non in grado di provvedere a se stessi”. Quindi anche a un malato di Sclerosi laterale amiotrofica o un tetraplegico coscienti non potrà rifiutarli.
Al momento delle votazioni tre Teodem votano per la mozione del Governo. Qualcuno esce. Rutelli chiede il voto separato sulle diverse parti di questa mozione e ne vota la prima parte. La nostra mozione, che riunisce i nosri 15 punti di sintesi, a mio parere, è troppo restrittiva o ambigua su come la Dat (Dichiarazione anticipata) rende noto al cittadino che può rinunciare all’idratazione o all’alimentazione. Questa parte non viene votata perché decade in conseguenza del passaggio della mozione Governativa, che era in nome del diritto naturale, della Costituzione di non so che. Afferma che la legge può decidere sul corpo del cittadino e che la sinistra è fuori dal consorzio umano. Grandi applausi al vecchio ideologo neoconvertito della destra.
Poi, dopo tanti fumi di incenso, si alza il giovane capogruppo leghista Bricolo. Attacca e chiede che sia censurato l’ultimo numero di Famiglia Cristiana che parla di leggi razziste (le ultime) sulla sicurezza. Gasparri si associa e tutti a censurare il settimanale cattolico. Come ai tempi del Fascismo: le parti si invertono e i neoconvertiti si confondono.