Giornata intensa .. di amicizia e discussioni politiche.
Oggi a pranzo a La Locanda sul Po, con con Enrico Morando e alcuni compagni fondatori del Pd a Torino, i più convinti di allora, a discutere di come lanciare idee e metterle a verifica per questa strana fase costituente.
Questa sera noi del circolo 9 a festeggiare in anticipo le feste.
Non è vero che parlare e pensare rovina il convivio.
Tutto il contrario.
Diventiamo più intelligenti ed empatici.
Fedra, Franca, Ada e Giovanni, la colonna del Pd novarese, e nella foto non ci sono Ivan e Loris, variamente cugini, che vedo solo raramente.
Ma non poteva mancare Andrea, il compagno di mia figlia.
L’ ho voluto esattamente così il mio 73esimo compleanno: alle radici.
Partita presto con il treno, nella fittissima nebbia della bassa, al cimitero dai miei, pensando a tutte le cose che mi aveva detto mia mamma sulla mia nascita in casa con la stufa che andava al massimo e fuori una nevicata storica.
Poi abbiamo festeggiato sobriamente al Circolo agricolo della Bicocca, dove Fedra bambina andava con la nonna a fare merenda e vedere il ballo liscio, e dove noi giovani 68ottini ci davamo appuntamento la domenica per la diffusione de L’Unità.
Tutti universitari, tutti militanti.
Più o meno siamo rimasti quelli.
Sono felicissima di questa giornata e dei regali che mi porto a Torino: fiori, un augurante renna lappone e 1 kg di riso pregiatissimo di una nota cascina.
Fedra mi prende in giro per questo cast, lo definisce una specie di particolare Amarcord.
Ma perchè mai bisogna solo guardare sempre avanti?
È bello andare all’essenziale.
Gli anni volano via, ma noi restiamo sempre noi stessi.
Tenacemente.