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Una direzione inutile che poteva essere dannosa

Singolare convocazione della direzione generale: inutile, ma poteva essere addirittura dannosa. Inutile, perché Bersani non aveva ancora iniziato il giro delle forze politiche; dannosa se avesse detto che questa legislatura poteva comprendere solo il governo Bersani di cambiamento o le elezioni, indebolendo ogni futura mossa del presidente della Repubblica.

Per fortuna così non è stato, Letta ha escluso le elezioni, ha escluso il modello Grecia. C'è un'evidente paura del risultato, perché a legge elettorale invariata si riprodurrebbe solo ingovernabilità. Però anche Enrico Letta ha dribblato circa il merito dei vincoli proposti dal Presidente: i numeri del governo devono essere certi, non sperati né affidati ad imboscate parlamentari. Quindi ci si affida con una rimozione comprensibile di questo serio problema alle possibilità politiche del "secondo cerchio", quello delle comuni riforme elettorali e istituzionali.

Ho apprezzato il mutamento di toni ma la sostanza rimane invariata: siamo di fronte a una gestione un po' disperata e ondivaga del dopo voto. Va bene tutto e il contrario di tutto, la rincorsa ai grillini, l'anatema contro il PDL (Berlusconi da arrestare, impresentabile…) poi la ricerca di un terreno di intesa sulla riforma della Costituzione che richiede il massimo riconoscimento reciproco.

La nebbia resta fitta sul sentiero e nel backstage della direzione, tutti cominciano a commentare le possibilità del "piano B" del governo del presidente e si chiedono con chi e con quale forza nel PD si opporrà a questa soluzione fino a prevedere le elezioni a giugno.

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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO