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Una legge elettorale che rafforzi il bipolarismo per votare, ma non troppo tardi- 22 febbraio

Eravamo arrivati nell’aprile del 2006 al Senato a ranghi ridotti, 159 a 156. I primi due atti (che rivelavano una puerile sicumera) furono di perdere subito due voti inviando Marini alla Presidenza del Senato (il Presidente non può votare) e il più fedele dei senatori a vita, Giorgio Napolitano a fare il Presidente della Repubblica.
Ci trovammo quindi 157 a 156, e l’immediata defezione di De Gregorio (Italia dei Valori) fece il resto. I “ribelli” variamente sparsi e variamente emergenti nella sinistra radicale (che d’ora in poi chiamerò conservatrice – identitaria) provvisoriamente concentratasi nei casi dei senatori Rossi e Turigliatto, ha compiuto il resto. Il voto dei senatori a vita, che non possono essere strutturalmente iscritti a maggioranza e opposizione, è per sua natura aleatorio, può esserci sulla fiducia al governo, può mancare in altre votazioni di equivalente (quasi) importanza.
Consiglio i visitatori del mio sito di controllare gli atti parlamentari della drammatica seduta di ieri. Vedranno che senatori della sinistra cosiddetta radicale Bulgarelli, Giannini, Grassi hanno chiaramente annunciato che non avrebbero votato fra pochi giorni il decreto di rifinanziamento della missione in Afghanistan neppure sotto la frusta della fiducia.
E allora? E’ ancora ricucibile la coalizione? Ha ancora “possibilità politiche reali” l’originale esperimento italiano (unico in Europa) di far convivere la sinistra riformista con quella identitaria – conservatrice?
Con Veltroni penso che bisogna metter mano a una nuova legge elettorale che rafforzi il bipolarismo, e andare non troppo tardi al voto.

p.s.
Impazzano i dibattiti.
Ci sono analisi buone e altre meno. Questa mattina a La7 Anngius ha sbagliato – secondo me- quando ha affermato che anche con una legge da noi auspicata, avremmo comunque non guadagnato la maggioranza netta in Senato.
No, con la vecchia legge dei collegi uninominali maggioritari l’avremmo avuta. Forse bastava anche presentarsi sotto l’unico simbolo dell’Ulivo. Col senno di poi…

La Lega, col senatore Pirovano si diverte un po’. Annuncia di voler cambiare il suo solito orientamento di voto, e ci sfida a mettere in votazione le dimissioni dei senatori sottosegretari. Questa volta le voterà, li dimetterà da senatori… Sfidano le nostre paure e le nostre debolezze…

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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO