Davvero inusuale oggi a Vercelli la conferenza di Ateneo dell’Università del Piemonte Orientale che, piuttosto della formale apertura dell’Anno Accademico è sembrato un grido di dolore del Magnifico Rettore Paolo Garbarino e l’inizio di una dura contrattazione con gli Enti Locali di riferimento della Regione.
Niente toghe ed ermellini, nessun Preside di Facoltà alla tribuna, ma solo i sindaci di Novara Alessandria e Vercelli e i Presidenti di Provincia delle stesse, Elena Maccanti, Assessore regionale all’Università e in sostituzione del Presidente Cota, l’Assessore Regionale Massimo Giordano.
Se si eccettua la presenza della Vicepresidente della Provincia di Alessandria Rita Rossa un grande parterre della destra piemontese di governo. Presenti anche gli amministratori comunali di Vercelli, Alessandria e Novara e qualche rappresentanza di deputati e senatori regionali come Magda Negri, Roberto Rosso e Luigi Bobba.
L’Università del Piemonte Orientale soffre del male comune a tutti i nostri atenei: già nel 2008 era sotto-finanziata di 7 milioni di euro, circa il 15% in meno di quello che avrebbero dovuto erogare e dai 46milioni 212mila euro del 2009 nel 2011 il fondo SSO sarà di 42milioni e 300mila euro circa. Il Rettore e il Senato Accademico sono sembrati volere cogliere la riforma Gelmini in positivo come occasione di autonomia e di investimento federalista ma certo la durezza del dato economico non lascia molte prospettive.
La difficoltà aggiuntiva però su cui le forze di governo e di opposizione dovranno misurarsi è la crescente disparità dell’offerta formativa tra Alessandria Vercelli e Novara che i futuri organi dell’università dovranno riequilibrare pena il fare dell’università tripolare un’università bipolare di fatto: Vercelli e Novara con un rapporto privilegiato tra Novara e Torino come hanno esplicitamente chiesto la vicesindaco di Novara Silvana Moscatelli e il Presidente della Provincia di Novara Diego Sozzani.
A Novara gli iscritti al primo anno aumentano più del 41,5% e in totale più del 52,84%. Altrove diminuiscono e molto seccamente quelli di Alessandria. Gli amministratori alessandrini, con un bellissimo intervento della Rossa, si sono impegnati a un investimento di 10milioni di euro in 10 anni ma è evidente che lo squilibrio nell’offerta formativa e specialmente della facoltà di medicina concentrata prevalentemente a Novara pongono un problema di governo di massima complessità di questo ateneo.
Il rettore ha proposto di creare una fondazione alla quale fare partecipare ateneo, enti locali e fondazioni bancaria; ha proposto inoltre di replicare il corso di laurea magistrale in giurisprudenza a Novara; di rafforzare il 3+2 di economia aziendale ad Alessandria e l’offerta di area scientifica a Vercelli. E’ stato evidente di fronte a questo panorama che l’ecumenismo propagandistico delle conclusioni di Elena Maccanti celava, neppure troppo bene, lo spostamento di investimento che la Lega sta facendo sul polo novarese a detrimento di altri Territori.