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Veltroni e il Pd in Piemonte- 20 gennaio 2008

«Ho letto la lettera di Sergio Chiamparino alla Stampa. Lui parla della necessità di una svolta. Sono d’accordo con lui». Se il sindaco di Torino, alle prese con un Pd piemontese «che non è niente di più di un contenitore in cui gruppi e sottogruppi sono tenuti insieme da logiche di potere», voleva un avallo alle sue critiche e proposte non poteva ottenere di meglio. A Orvieto, al convegno di «Libertà eguale» , Walter Veltroni si è dilungato sul caso del Pd piemontese travagliato dalle polemiche e dalle lotte intestine.

«Non voglio entrare nel merito di una situazione che conosco poco – ha detto Veltroni – ma conosco bene il sindaco Chiamparino e se lui dice che ci sono ritardi, freni dentro l’alleanza e anche dentro il Partito democratico credo proprio che abbia ragione. Il Pd è nato per cambiare la politica e io vedo in Italia una seria crisi della democrazia. I cittadini chiedono una politica capace di affrontare e risolvere i problemi. Di questo dobbiamo essere capaci. Il sindaco di Torino si muove in questa direzione denunciando anche problemi e ritardi. L’intero Pd deve superarli dove esistono».

Gli stessi concetti, poco prima, Veltroni li aveva detti al telefono direttamente al sindaco Chiamparino contattato pure da Ciriaco De Mita. Al telefono, il sindaco di Roma ha chiesto notizie e una copia della pagina pubblicitaria apparsa sulle pagine locali dei quotidiani con la quale il gruppo Pd della Provincia illustrava le ragioni del suo «no» all’accoglimento dei rifiuti campani.

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MAGDA NEGRI

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