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Visita al Carcere di Saluzzo

Ho aderito alla iniziativa dei Radicali e  ieri con alcuni esponenti radicali, Bruno Mellano, e del Pd di Cuneo ho visitato il carcere di Saluzzo. Non è stata la solita visita. Il giovane direttore del carcere è preparatissimo e molto sensibile. Aperto alle innovazioni, nonostanze il vincolo delle poche risorse a disposizione.  Ci sono molte differenza nelle strutture carcerarie da regione a regione.  La situaizone più avanzata è la Toscana, dove è più applicata la legge Gozzini, negli aspetti che riguardano il recupero dei detenuti.  Incontriamo a Saluzzo molti ergastolani e queli della zona di massima sicurezza del 41 bis. Il direttore in questo carcere consente di uscire dalle celle ai detenuti per stare negli spazi comuni con una certa libertà. Ciò che più pesa è la mancanza di insegnanti ed educatori. I carcerati vogliono studiare, prendere la licenza media, il diploma e soprattutto lavorare. Nulla di più annichilente dell'ozio.  Ci sono esperienze molto avanzate in Germania, Francia e Olanda. In Italia lavorano 25mila detenuti. In quei Paesi 250mila-300 mila e nei Paesi Bassi praticamente tutti.  Ma la situazione italiana è difficile. Il ministero non ha soldi per questi progetti. La sfida è far entrare le cooperative e le piccole imprese, disposte ad assumere i detenuti. Incontirmao dei detenuti che gestiscono gli acquisti giornalieri per i compagni. Uomini condannati a 20-30 anni per omicidi, uno anche per matricidio. Hanno un compito delicato, difficilissimo. Un altro merito del direttore di Saluzzo è di aver orticolato meglio gli orari per le visiste dei parenti ai detenuti. Anche questa volta una esperienza umana intensa, la visita al carcere.

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MAGDA NEGRI

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