Ieri come Commissione Difesa del Senato siamo andati a visitare gli Alti Comandi del Corpo interforze e dei reparti speciali, sede operativa dei “Rambo” italiani da cui si seguono in simultanea tutti i reparti italiani impiegati sui fronti mondiali, dall’Iraq alle Filippine. In una riservatissima sala, su un unico grande schermo si può in tempo reale collegarsi con tutti i comandi italiani su ogni teatro di azione.
Una volta l’anno visita la sede anche il Presidente della Repubblica. Francamente, è impressionante la dotazione tecnologica, fra cui tende speciali da campo in cui si può installare una scrivania dotata di strumentazioni satellitari. Vediamo filmati di addestramenti in Iraq e Afghanistan dei nostri soldati italiani con militari inglesi e americani.
E da quelle tende si comunica con ogni parte del mondo. Il generale di turno riesce a rappresentare, singolarmente, la presenza dei 3mila soldati per le strade italiane come esempio di pari dignità. Si sente molto la pressione del Governo su questi corpi.
Sembra poi confermato anche dal riscontro delle popolazioni locali che la presenza dell’esercito italiano ha fronti di intervento civile, sociale e umanitario. E quando i nostri militari se ne vanno per essere sostituiti da francesi e inglesi vengono rimpianti.