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Magda Negri

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"I 10 milioni di euro finora previsti non coprono neppure i costi dello sgombero neve/ Senza i soldi necessari è a rischio l'economia montana estiva"   

A lanciare l'allarme  lunedì 23 marzo è stata l'ASSEMBLEA DEI SINDACI E DEGLI AMMINISTRATORI  delle Comunità Montane piemontesi  a cui ho partecipato. La montagna piemontese, rappresentata a livello istituzionale dall’Uncem, chiede con forza al Governo e al Parlamento di ridefinire la quota di fondi stanziata al Piemonte per far fronte ai danni causati sul territorio dalle nevicate dello scorso dicembre.
 
Finora sono stati previsti dieci milioni di euro che non coprono neppure i costi dello sgombero neve. Se non arriveranno i 450 milioni di euro necessari, aumenterà il divario della montagna nei confronti di altri territori e a rischio vi è anche l’economia montana estiva.Danni che si sommano a quelli subiti a causa dei ritardi e della inadeguatezza degli interventi dei gestori dei pubblici servizi: Enel, Anas, Telecom e Ferrovie dello Stato. Situazioni insostenibili, unite ai problemi economici ai bilanci di piccoli o piccolissimi Comuni montani nel reperire i fondi per lo sgombero neve, aumentati anche del 500 per cento rispetto agli ultimi anni.

In pieno accordo con i sindaci, i presidenti e gli assessori di Comunità montana, gli assessori regionali alla Montagna Bruna Sibille e alla Protezione Civile Luigi Sergio Ricca, assieme a numerosi consiglieri provinciali e regionali. Accanto a Riba, il presidente nazionale dell’Uncem, Enrico Borghi. Nelle prime file della sala, c'erano altri miei colleghi parlamengtari del Pd, gli onorevoli Giorgio Merlo e Massimo Fiorio (Pd).

Votato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il Governo «a procedere con un provvedimento ad hoc per la Regione Piemonte, allo scopo di assicurare i rimborsi dei danni ai soggetti pubblici e privati». «I senatori e i deputati del Piemonte – si legge ancora nell’ordine del giorno – a promuovere le iniziative necessarie per ottenere dal Governo l’assegnazione degli indennizzi spettanti ai soggetti danneggiati».

 

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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