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Magda Negri

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Ho ricevuto molti riscontri in seguito alla mia dichiarazione sull'iniziativa di Renzi circa la sepoltura dei feti.
Vorrei ora spiegare meglio la mia posizione in proposito, cercando di superare ogni ambiguità e incomprensione.

Uno dei miei più vividi ricordi è quello di un'amica che all'ottavo mese di gravidanza subì un distacco di placenta: il ricordo di questa giovane donna, in attesa di  insieme a me in un ambulatorio ginecologico, che aspettava di sapere come le sarebbe stato procurato il parto del suo bimbo ormai morto, resta per me uno dei momenti più angosciosi che abbia mai vissuto.

D'altra parte, per la mia età ed esperienza politica, conosco anche molto bene le storie di quelle donne che hanno lottato per avere una legge giusta sull'interruzione volontaria di gravidanza e la fatica spesa per garantire con rispetto e riservatezza l'aborto legale, effettuato nelle strutture sanitarie pubbliche a tutela della salute delle donne.

Qual è dunque il problema di cui stiamo discutendo?

Il decreto presidenziale numero 285 del 1990 prevede alcune procedure di tumulazione per i bimbi nati morti.
Per i feti dalla ventesima settimana in poi l'Asl procede d'ufficio ad inviarli ai cimiteri per la tumulazione - dal 2007 è anche possibile la cremazione.

Il decreto del 1990 dice poi che per i feti di età inferiore alle venti settimane l'Asl deve chiedere espressamente ai genitori l'autorizzazione di conferirli al cimitero.

Perché questo? Presumo che il legislatore si fosse reso conto che, sul terreno della pietas verso i feti nella prima fase del loro sviluppo, avrebbe potuto innestarsi una formidabile strumentalizzazione della legge 194 e che avrebbe potuto così crearsi un contesto di colpevolizzazione sociale verso le donne che, nel rispetto della legge 194, non avevano potuto rinunciare all'aborto.

Questo è tanto più vero perché diciassette anni dopo la regione Lombardia ha approvato un regolamento sulle attività funebri che consente la sottrazione dei feti anche di poche settimane agli ospedali per entrare nel circuito delle cerimonie funebri. È questo che ho definito agghiacciante: non intendendo certo che non debba essere reso il dovuto onore e rispetto ai bimbi non nati.

Vi ricordo - per inciso - che nel decreto legge del PD sulla fecondazione assistita noi riconoscemmo la dignità umana anche dell'embrione e prevedemmo che non potesse essere sottoposto a manipolazioni tecnico scientifiche.

Il giardino degli angeli del cimitero di Roma non mi pare un buon esempio. Personalmente, non amo le zone cimiteriali distinte tra cristiani, ebrei, atei, adulti, bambini... Il problema non è di igiene pubblica, bensì culturale e politico: credo che salvaguardare la consapevolezza ed il potere di autodeterminazione delle madri e dei genitori per quanto riguarda un tema tanto delicato debba essere la preoccupazione di tutti.

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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