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Magda Negri

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Ripubblico qui una mia intervista uscita venerdì 18 maggio 2012 su Torino Cronaca, disponibile anche in DPF.

 

Anche in Piemonte le ultime elezioni amministrative hanno segnato una netta inversione di tendenza e prodotto un nuovo scenario politico. Dopo tanto tempo sono state riguadagnate dal centrosinistra Asti e Alessandria che, dopo Novara e Domodossola vinte l'anno scorso, cambiano la geografia politica delle città piemontesi. Sono cadute le roccaforti della Lega. In provincia di Torino è molto positiva la riconferma di Grugliasco, di Chivasso, la vittoria a Santena, mentre possiamo ascrivere a problemi locali collegati alla spinosa questione della TAV, la perdita di Rivalta e la sconfitta ad Avigliana. A Cuneo, inoltre, si era determinata una situazione molto particolare, una battaglia e una divisione interna al centrosinistra dopo le primarie. Ha vinto Federico Borgna, il rappresentante della continuità col sindaco Valmaggia, espressione della parte più moderata e riformista del centrosinistra, in naturale consonanza con la città. Abbiamo perso, ma molto onorevolmente, nelle tradizionali roccaforti di centrodestra di Acqui Terme e di Mondovì.

Anche in Piemonte vediamo chiari i nuovi fenomeni politici. Innanzitutto l'astensione, che è stata grandissima, specialmente ad Alessandria, che insieme a Genova è leader dell'astensione nazionale. Troppi cittadini piemontesi, non solo di centrodestra, non se la sono sentita di dare fiducia ad alcuna formazione politica. Si gonfia il voto a Grillo, che raddoppia rispetto al precedente voto regionale. Nel voto al Movimento 5 Stelle confluiscono tante cose: protesta, disillusione, domanda di sobrietà e di rigore nella politica, ricerca di volti nuovi, uso consapevole di internet, esperienza di movimenti locali. Tante cose contraddittorie, tante buone e tante inutili. Mi piace pensare che i giovani amministratori grillini saranno pragmatici, bravi e generosi verso le loro comunità e non si identificheranno più di tanto coi programmi di Grillo di uscita dall'Euro, di auspicato fallimento del sistema bancario, di insulti a Napolitano e a Bersani, di minimizzazione del fenomeno mafioso, di rifiuto della cittadinanza ai bimbi degli stranieri nati in Italia.

Il crollo verticale e del Pdl e della Lega, nonché la separazione del Pdl in due gruppi nel consiglio regionale,  rendono evidente che oggi il presidente Cota non ha più la maggioranza in regione. Il fatto che la Corte d'Appello del tribunale di Torino abbia ribadito la condanna del consigliere regionale Michele Giovine per le irregolarità nel voto del 2010, rende ancora più chiaro tutto ciò. Cota, con la sua giunta, dovrebbero trarne le conseguenze.

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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