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Magda Negri

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Il mio 8 Marzo è stato molto impegnativo.
 
A commentare con un amica, storicamente attiva nelle associazioni femminili, il manifesto programmatico di "Non una di meno" - il nuovo movimento femminista di giovani donne - che insieme ai collettivi studenteschi ha manifestato a Torino e in tante piazze d' Italia.
 
Non ho potuto né assistervi né partecipare -diversamente dall' anno scorso - perché invitata dalla Fondazione Amendola a un dibattito molto impegnativo sul ruolo delle 21 donne elette nella Assemblea Costituente nella stesura della nostra Costituzione e nella fondazione di un percorso unitario per le successive norme sulle tutele i diritti nel lavoro, la maternità, i diritti civili, l'autodeterminazione nella sessualità, la riforma del diritto di famiglia etc..insomma quell' architrave di leggi e di costumi che hanno cambiata la vita di intere generazioni di donne.
 
Bellissima l'idea di Sofia Ferrari, organizzatrice dell iniziativa, di far precedere la ricostruzione storico politica dalla presentazione della vita di alcune di queste giovani costituenti che uscivano tutte dall' esperienza della Resistenza operaie o intellettuali, tutte con un tratto di eccezionalità nelle loro biografie anche privatissime.
 
Qualcuno ha scritto che la rivoluzione femminile è l' unica che è entrata e rimasta a testa alta nella storia.
Vero.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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