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Magda Negri

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Pubblico volentieri l'appello che mi viene da Franky Vitale, che arricchisce le riflessioni dell'appello di Cacciari.
Anche se per poco tempo, prima ancora di darmi all'attività politica a tempo pieno, ho fatto l'insegnante.
Considero il lavoro formativo come un lavoro di comunicazione, di trasmissione di valori alle nuove generazioni, preziosissimo.
Per due motivi sostanziali: perchè gli anni dell'adolescenza e della giovinezza sono i più aperti alla conoscenza, al confronto, alla formazione del carattere, e perchè il rapporto personale docente - discente, è un rapporto umano, personalizzato, e quindi profondo.
Alla mia età, ormai più che matura, devo immensa gratitudine ai miei insegnanti delle medie e del liceo classico di Novara, specialmente di materie letterarie e filosofiche, che ricordo ancora una ad una (erano praticamente tutte donne).
Nelle loro splendide lezioni di greco o filosofia, che mi hanno formato, per sempre.
Non è banale dire che la vita di molti di noi dipende anche dagli incontri e dagli stimoli che si hanno in quella felice età che va dai 10 ai 18 anni.
Anche se gli psicologi e i medici sostengono che le capacità cognitive sono determinate nei primi 2 o 3 anni di vita.
Le capacità cognitive forse, ma il sistema dei valori e l'interpretazione della realtà no.
Ecco perchè delle mille politiche pubbliche di cui i progressisti devono prendersi cura, ho sempre pensato che la scuola è la più pregiata e ricca di futuro.
E nessuno mi farà mai cambiare idea.
 
"INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
(Risposta all'appello di Cacciari)
Non ho vissuto l'età dei totalitarismi, l'età della morte del pensiero critico ma oggi più che mai posso considerare quanto sia pericoloso il sonno della ragione.
Nell'età del ritorno dei Malvolio di montaliana memoria un semplice prendere le distanze non può bastare, non è più possibile una "fuga immobile" anzi può rappresentare una scelta immorale, un disimpegno colpevole.
Oggi non è più tempo di tacere, è tempo di prendere una posizione perché ogni esitazione potrebbe mettere a rischio le grandi conquiste culturali del secondo dopoguerra.
La cooperazione internazionale, la democrazia, l'integrazione, la tolleranza non possono essere valori negoziabili.
Quello che maggiormente preoccupa non è il ristretto e circoscritto disegno politico di Salvini ma la constatazione dei consensi numerosi che colleziona, non è di Di Maio, che mi preoccupo e del suo serbatoio di voti "protestanti" ma la constatazione che quella protesta abbia consegnato il paese ad una destra becera e livida e che una larga fetta anche di intellettuali non si sia resa ancora conto che si è prostituita alla peggiore delle destre , non a quella progressista e europeista ma alla destra razzista e violenta di Salvini.
Ad una destra incapace di cogliere i segni del tempo, incapace di progettare un mondo di uomini in grado di vivere insieme pacificamente nella consapevolezza che ogni vero progresso raggiunge la sua pienezza col contributo di molti e con l 'inclusione di tutti ,seguendo l'insegnamento terenziano alla base della nostra cultura occidentale: "Homo sum humani nihil a me alienum puto".
Appartengo al mondo della formazione, sto, pertanto, in trincea a contatto con una generazione vivace, intelligente, elettronica e "veloce" che "vivendo in burrasca" rischia di precipitare nel baratro dell'indifferenza o, nel peggiore delle ipotesi ,dell'intolleranza, dell 'aggressività pericolosa e ignorante.
Questi stessi giovani ,invece, meritano di essere salvati, meritano una cultura in grado di coniugare pathos e logos,una cultura che percepisca l 'uomo come fine e non come mezzo, che consideri l' "altro da sè" una risorsa importante giammai una minaccia .
Nell'età delle interconnessioni non c 'è niente di più assurdamente anacronistico dei muri e dei silenzi colpevoli.
È solo nelle DIVERSITÀ che si può cogliere il vero senso della BELLEZZA e l'essenza di un impegno costruttivo che non è mai discriminante ma sempre inclusivo, totalizzante e interdipendente.
Non è neanche questione di destra o di sinistra , di rosso o nero ma il problema è , soprattutto ,di carattere culturale.La vera emergenza è quella di costruire un argine contro ogni forma di populismo, contro la xenofobia, contro i nuovi razzismi in nome di una società civile che riparta dall' UOMO, non prima dall'uomo Italiano , nè come in passato ,prima dall'uomo della Padania ma dall'UOMO in quanto umanità È necessario che in ogni campo sia politico che economico, culturale e sociale non si perda mai di vista l'uomo , la sua dignità, il suo inestimabile valore e ,al di là di ogni faglia e filo spinato ,lo si consideri il fine ultimo di ogni progetto.
INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI, c 'è molto da fare, a partire dalla formazione scolastica .
Se uniti si costituirà una forza inarrestabile, la forza della cultura, la sola che possa costituire un argine autentico contro la deriva pericolosa del populismo e della miseria ,principalmente di quella della mente e dello spirito.
 
Antonella Botti, docente."

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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