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Magda Negri

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I 10 giorni di trattativa e transizione con la Commissione e il Consiglio Europeo per gli aiuti a tutti i paesi d'Europa e in particolar modo quelli più colpiti, sarà spinoso e aperto a possibili esiti diversi.
L'elicottero monetario, che molti vogliono intravedere nella proposta Draghi, è un azione di politica economica composta almeno da 3 elementi:
- spesa pubblica in disavanzo, anche rappresentata da trasferimenti unilaterali dallo Stato a imprese e cittadini;
- il finanziamento monetario di tale spesa da parte della Bce;
- una corrispondente possibile riduzione del valore della moneta emesso da quella banca.
Applicato negli anni '70, fu molto rischioso: potrebbe costare oggi la perdita di valore dell'Euro, l'aumento esponenziale dei deficit e debiti pubblici europei e vede il vincolo della Bce che può implementare qualunque politica monetaria, purchè compatibile con l'obiettivo di medio periodo di non intaccare stabilmente il valore dell'Euro.
Quindi qualsiasi soluzione attuale di elicottero monetario in un'economia di guerra come si ritiene sia quella che viviamo, dev'essere assolutamente eccezionale, breve, contingente, per non colpire la solidità strutturale dell'Euro e la capacità della Bce di difenderla nei tempi normali.
I conservatori, come Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea, argomenta ieri, su Il Sole24Ore, che tutta la flessibilità già decisa valga 93 miliardi, da utilizzare nei sistemi sanitari europei, e sostiene che ulteriori risorse per la ricerca del vaccino e per il sostegno di cassa immediato alle imprese compongono voci essenziali.
Confido inoltre che la Bei libererà altri 20 miliardi di crediti alle Pmi, destinati a finanziare il capitale d'esercizio.
La Commissione ha già speso 50 milioni di euro per produrre mascherine e attrezzature mediche.
La linea di confine del fronte del Nord (Germania, Olanda, Danimarca ecc.) si ferma qua.
La proposta degli Eurobond finalizzati alla pandemia trova sostenitori solo nell'Italia, la Spagna e altri paesi del fronte del Sud.
Carlo Cottarelli, ieri su La Stampa, chiede di più ai vertici della Bce: sostanzialmente chiede un aiuto aggiuntivo, un approccio ancora più costruttivo da parte della Bce e della Commissione, perchè le decisioni della Bce vengono prese a maggioranza, e si può pensare che l'alleanza Italia - Francia - Spagna e altri paesi può continuare a mettere in minoranza il Nord Europa.
Cottarelli ritiene che finora questa sia la strada migliore perchè l'emissione di Eurobond o l'attivazione del Mes senza condizionalità richiede l'unanimità dei paesi dell'area euro.E' possibile infrangere questa regola dell'unanimità?
Forse qui sta il nodo, ma mentre per il rapporto deficit/Pil ci sono gestioni più elastiche, questa unanimità per l'emissione degli Eurobond e l'utilizzo del Mes sembra un muro quasi invalicabile.
Bisogna vedere se ci sarà la forza politica per abbattere questo muro o se si può arrivare a ingenti risorse percorrendo anche altre vie.
 
P.S.: anche se siamo annoiati e sempre più tristi, consiglio di seguire il dibattito sull'Europa su Il Foglio e Il Sole24Ore perchè, almeno secondo me, aiutano a capire la concretezza dei problemi, al di là della giusta indignazione per la pigrizia politica e intellettuale di parte della classe dirigente europea.
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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