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Magda Negri

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Uno spettro si aggira per l' Europa... l' enorme crescita del debito pubblico, dovuto alla pandemia, nei suoi risvolti economici e sociali.
Grandissimo quello italiano... ma anche Francia e Germania non scherzano.
Polonia e Ungheria intanto bloccano il bilancio europeo, condizione per iniziare le procedure del Recovery Fund, e i paesi nordici non chiudono sull' accordo voluto da Merkel, la cui presidenza terminerà alla fine di dicembre.
Tutto questo rischia di far scivolare sempre più avanti l' avvio concreto del progetto: il momento in cui la Commissione Ue potrà affacciarsi sui mercati per raccogliere i primi finanziamenti e girarli a paesi stremati da un anno di recessione a ondate.
I soldi ancora non ci sono, ma già si sta discutendo, per la parte prestiti, di non restituirli mai più.
Per l'Italia 127 miliardi di prestiti su 290 attribuiti.
In questo senso andava l' intervista di David Sassoli, presidente del parlamento europeo, su LaRepubblica di ieri e in questo senso si stanno pronunciando molti esponenti dei 5S.
Il quotidiano economico MF, Avvenire e IlSole24h seguono con attenzione il problema.
La "linea Sassoli" non mi convince.
Sbagliata in sé, rischia di indebolirci nella fase iniziale della trattativa.
Non distraiamoci.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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