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Magda Negri

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Marco Leonardi:
"Secondo me la Cgil riproporrà il referendum sul Jobs Act, bisognerà rispondere
...Dovrebbero aver imparato la lezione del 2016/2017. Nel 2016, durante il governo Gentiloni, la Cgil di Susanna Camusso in pochissimi mesi raccolse le firme necessarie per sottoporre a referendum due quesiti (in realtà 3 ma il terzo non è rilevante): il primo riguardava l'abolizione dei voucher e il secondo il ritorno dell'articolo 18....
Cosa succederebbe oggi se la Cgil replicasse la stessa strategia del 2017 cioè raccogliere le firme per un referendum per riportare in vita l'articolo 18 e per cancellare qualche norma “precarizzante” del mercato del lavoro (per esempio un limite al subappalto, anche se questa è una normativa europea)?
Oggi, esattamente come nel 2017, un referendum dividerebbe il campo del centrosinistra mentre compatterebbe quello di centrodestra ma, diversamente dal 2017, il sindacato non potrebbe sperare in una vittoria a tavolino perché non c'è verso che il governo Meloni cambi le leggi sul lavoro perché la CGIL indice un referendum. Quindi i casi sono due: o il quesito su articolo 18 viene di nuovo cassato dalla Consulta e al danno di aver diviso il centrosinistra si aggiungerebbe la beffa; o si arriva al referendum e a quel punto comunque vada il vincitore sarebbe Landini, con un campo del centrosinistra irrimediabilmente diviso sarebbe come consegnare l’opposizione a Landini senza neanche passare da un congresso.
Molto meglio concentrarsi sulla battaglia molto giusta seppur tardiva del salario minimo in cui perlomeno sono i partiti a menare le danze e la CGIL ad aver cambiato idea. Sul salario minimo una riflessione andrebbe fatta riguardo proprio a quei voucher aboliti nel 2017. Sono convinto che in Italia si arrivò a quella forma spuria e dannosa di retribuzione dei lavoratori con orari saltuari in lavori marginali perché per anni tutti i sindacati dei lavoratori e delle imprese sono stati strenuamente contrari al salario minimo legale e i partiti politici non ebbero mai il coraggio di prendere l’iniziativa."
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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