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Magda Negri

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Ecco la dichiarazione sui Dico fatta dal vescovo emerito di Ivrea, Monsignor Bettazzi, il 9 febbraio e riportata da l'Unità del 10:

 "Mi pare sia una cosa abbastanza ben fatta. Io credo che abbiano trovato una soluzione che forse scontenta tutti, ma perché cerca di accontentare tutti. C'è il riconoscimento dei diritti senza arrivare a paragonare ogni convivenza con un matrimonio. Io credo sia una soluzione che va incontro a delle esigenze senza creare i pericoli che si temevano per la famiglia naturale".
 
Condivido il giudizio di Monsignor Bettazzi che la mia amica Franca Sola Tiretto mi ha inviato sulla rovente materia dei Dico. Voglio segnalare per contrasto la subdola polemica che Tremonti comincia oggi su la Stampa, che sposta la questione sul terreno dell’attacco al matrimonio civile. Sarei dell’idea di raccogliere opinioni e informazioni sul tema. Per intanto ricordiamo i punti principali del provvedimento:

Si chiamano «Dico», acronimo di diritti e doveri dei conviventi. Ecco il contenuto del provvedimento, concepito dai ministri per la Famiglia Rosy Bindi e per i Diritti e le pari opportunità Barbara Pollastrini, che detta regole sul fronte dell’assistenza in caso di malattia, nelle decisioni in materia di salute e in caso di morte, nei trasferimenti della sede lavorativa. Per il cittadino straniero convivente arriva il permesso di soggiorno «per convivenza». Regole chiare anche sui diritti di successione, sugli obblighi alimentari che scattano dopo 3 anni di convivenza, nel subentro nei contratti di affitto. Trascorsi 9 anni dall’inizio della convivenza è possibile concorrere alla successione dell’altro convivente. Sarà possibile tener conto della convivenza nell’assegnazione di un alloggio popolare o di edilizia residenziale pubblica. Previste pesanti sanzioni (fino a 3 anni di reclusione e fino a 10mila euro di multa) per chi, per beneficiare dei «Dico», dichiari falsamente di essere convivente.

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Venerdì 26 febbraio 2016
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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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