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Magda Negri

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Adesso per favore non diventate paranoici per Nichi Vendola. È bastato un cortocircuito di poche ore, perché a diversi livelli nel Pd affiorasse la psicosi da stato d'assedio. Una manifestazione di sigle di sinistra convocata a Firenze; l'attivismo (presunto, probabile, ma non provato) di una star televisiva; un'intervista di Di Pietro, tornato alla versione competition; e soprattutto le parole sferzanti del presidente della Puglia, che non ha mai nascosto le ambizioni nazionali e prende la rincorsa lunga di una candidatura da conquistare più in modo ostile che in amicizia.

E allora? Qual è il problema? È possibile che nel Pd si oscilli fra sentimentalismi da cuori teneri (la scomparsa della sinistra comunista dal parlamento sembrò nel 2008 un'orribile colpa dei democratici, invece che l'inevitabile estinzione di una specie) e angosce da cuori di latta? È chiaro che la battaglia per imporre una leadership e una linea politica riformista non è mai finita una volta per sempre. Guardate solo la brutta fine che fecero nell'ultimo biennio di governo prodiano le meravigliose e innovatrici elaborazioni accumulate per anni da Ds e Dl.

Ed è chiaro che la competizione dichiarata dal populismo e dal giustizialismo di sinistra è insidiosa.
Del resto, quegli amici/ nemici nessuno li ha mai voluti sfidare davvero. Ora esorcizzati, ora corteggiati, ora provocati con le furbizie della manovra politica: mai è stata dichiarata davanti al popolo di centrosinistra una vera e orgogliosa battaglia, convinta delle proprie buone ragioni, a mostrare che gli estremismi in Italia hanno fatto bene solo a una causa: quella di Berlusconi.

L'altra sera Bersani, proprio nella tana di Santoro, ha avuto un raro momento di efficacia comunicativa, spinto dall'orgoglio ferito, facendosi forte della solidità di politiche e di competenze che nessuno fuori dal Pd può vantare. Dunque, così si fa: né esorcismi, né paranoie. Vendola e la sua capacità visionaria torneranno utili per battere la destra. Prima però bisognerà, in amicizia, battere lui.Si intende (senza bisogno di trovare l'Obama bianco): con un leader almeno altrettanto bravo.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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