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La Repubblica 9 novembre 2007 - Morta Giglia Tedesco, storica dirigente del Pci. Fassino: "Una vita per le ragioni delle donne" di ALESSANDRA VITALI

Aveva 81 anni. Era stata una protagonista della vita politica del Paese e della storia del partito Comunista. Moglie di Tonino Tatò, segretario di Enrico Berlinguer, aveva ricoperto incarichi di prestigio fin dal dopoguerra


ROMA - E' morta a Roma Giglia Tedesco. Aveva 81 anni. Per tutta la vita è stata una protagonista di primo piano nella vita politica del nostro Paese e, in particolare, della storia del Pci. Si era iscritta al partito Comunista nel 1946 (tanti anni dopo ne sarebbe divenuta presidente), nel 1960 era entrata a far parte del Comitato centrale e, nel 1984, della Direzione. Presidente del Congresso di costituzione del Pds e del Consiglio nazionale dal 1993 al 1997, era associata all'Udi, Unione donne italiane, dal 1945, e aveva fatto parte della presidenza nazionale dal 1959 al 1973. A lungo a Palazzo Madama, era stata anche vicepresidente del Senato, e del Gruppo fino alla fine degli anni Ottanta. Già componente della commissione Giustizia, era stata presidente del Consiglio nazionale dei garanti all'inizio degli anni Novanta. Membro del Comitato per la riforma del diritto di famiglia, era stata relatrice della legge 194 sull'aborto.

Un nonno sette volte ministro con Giolitti, l'educazione fondata su valori cattolici e antifascisti, quand'è ancora studentessa universitaria lavora al ministero del Tesoro, dove era stata trasferita perché Amintore Fanfani, allora ministro del Lavoro, non gradiva la sua presenza nel suo dicastero. Intanto fa politica, frequenta il gruppo dei cattolici romani, entra nel Partito comunista italiano, aderisce al movimento delle donne. E comincia il suo lungo cammino.

Sensibile e ironica, la vita impostata su una linea di grande rigore, profondamente schiva e riservata. Al Congresso dei Ds di Roma, nel 2005, inviò un biglietto col quale si scusava di non poter essere presente a causa "di fatti sanitari", un'espressione che le permise di aggirare ogni precisazione sui suoi problemi di salute. Così come ha fatto adesso, alla fine, dando precise disposizioni che la notizia della sua malattia non venisse diffusa.

"Una donna forte e generosa che ha dedicato l'intera sua vita agli ideali della sinistra e alle ragioni delle donne", commenta Piero Fassino. "In ogni passaggio cruciale della lunga vicenda della sinistra italiana e del suo principale partito - ricorda il leader Ds - ha sempre sostenuto con entusiasmo e convinzione ogni cambiamento capace di interpretare le aspettative e le domande della società". E ha sempre fatto prevalere, sottolinea Fassino, "un'idea della politica fondata sull'ascolto, sul dialogo, sulla comprensione delle ragioni altrui, sulla ricerca del bene comune. Protagonista di tutte le battaglie di emancipazione e liberazione femminile - conclude - ha contribuito in misura decisiva ad affermare i diritti delle donne. Ci mancheranno la sua forza e il suo sorriso".
E Barbara Pollastrini, ministro delle Pari opportunità, la ricorda come una donna staordinaria e coraggiosa: "Un ricordo vivo che porteremo con noi anche nel nuovo partito Demopcratico per cui tanto si è spesa".

Di recente, era uscito in libreria "Ho imparato tre cose. Conversazioni con Giglia Tedesco ", in cui Anna Maria Riviello - anch'essa ex dirigente del Pci e dell'Udi - intervista l'amica e compagna con l'obiettivo di ricostruire, attraverso l'impegno politico di Tedesco nel partito e in Parlamento, il clima e la cultura politica con cui sono state vissute le battaglie che hanno visto le donne in prima linea e hanno portato all'approvazione di leggi che hanno cambiato la storia d'Italia. Nel libro, Tedesco parla anche della sua vita privata, dei rapporti col marito, Tonino Tatò, segretario di Enrico Berlinguer, e dell'amicizia con Nilde Jotti.

E sono tre, appunto, le cose che, nel libro, Tedesco dichiara di aver imparato: "Dal Pci ho imparato che il noi è più importante dell'io". "Da mio marito ho imparato che bisogna guardare al futuro, alle cose che bisogna fare". "Dal movimento delle donne, che bisogna sempre partire dalla propria esperienza. Che è una risorsa insostituibile".

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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