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Magda Negri

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Mercedes Bresso e l’Europa

Meritava più pubblico ieri mattina al teatro Juvarra la bella iniziativa promossa da Mercedes Bresso sull’Europa dei cittadini e dei diritti... insieme al Mfe e ad alcuni amministratori.
Bei filmati: dall’esilio di Colorni e Spinelli..alle prime votazioni per il Parlamento europeo.. ai problemi dei nostri giorni.
Comunque si è incominciato.
Materiali .. film.. interviste che scaldano il cuore.. per una campagna elettorale difficile.
A disposizione di chi li vorrà usare.
 

Correva l'anno 2019....

Non ho sbagliato anno ed elezioni.
Era il 2019: segretario PD Zingaretti.
Presentazione del simbolo per le Europee.
Ci sono il simbolo del partito... il richiamo al Pse e il movimento “Siamo europei”, che faceva allora a capo a Calenda.
Sento che 5 anni dopo il nuovo Pd della nuovissima Schlein metterà il nome della Segretaria.. seguendo le orme di Berlusconi e Meloni.
Scelta inopportuna.
Sarebbe necessaria, in caso di elezioni nazionali.. inopportuna e fuorviante per le elezioni europee.
Concordo con i compagni che in Direzione si sono opposti.
Vediamo domani che effetto fa.
Comunque copiare non sta bene.. specialmente copiare dai partiti che coccolano ovunque il nome del segretario premier.. premierissimo.


https://partitodemocratico.it/presentazione-del-simbolo-pd-per-le-elezioni-europee/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR1pMmSOEuCwod6VB1Q8ElKUxtZuWVZ6jRTXmir3WTqT1lhWs_uyvfNVP98_aem_AU6aSUh6Q4nms2sTIIAQcFrEr1avIF9PnmNGbnPoi8w4RGYCZ2pEjI0aXz6p6-FyOuah1sMSZ6d-TCKXd2MKxq01

Vento ostile sui petali....

Il vento ha distrutto le mie rose gialle.. peraltro fragilissime di natura.. ma questa mi darà soddisfazioni.
Il vederame la protegge dai parassiti.
 
 
Hanno bigiato per 2 anni.. senza frutti.. ma adesso promettono bene.
 
 
Qualcuno conosce questi umili fiorellini?
Me li diede la vicina, presi dal suo orto… ma si riproducono rapidi e forti.
Forse bisogna tagliarli effetto siepe.
Sono un po' disordinati.
Finito qui il mio corso di giardinaggio contemplativo.
 

"Patti chiari"

Ieri a Milano alla nuova sede della Fondazione Feltrinelli di Via Pasubio.
Veramente nuova solo per me perché è stata inaugurata bel 2015.
Posto bellissimo.
“Patti chiari" è una serie di confronti plurali fra le varie forze politiche e scienziati politici sui programmi delle elezioni europee.
Seguibile anche sul sito della Fondazione.
 
 
Proprio davanti alla sede della Fondazione Feltrinelli vedo questa targa singolare.
Ricorda che quella casa fu frequentata da Ho Chi Min negli anni ‘30 durante le sue missioni internazionali.
Ho Chi Min.. quante manifestazioni in suo nome.. a Novara e a Milano.
Quanti cortei.
Mezzo secolo fa.
Il tempo è implacabile.. ti afferra per caso e ti ricorda chi sei stato.

 
Sale bellissime.. di varie dimensioni e una grande biblioteca bar polivalente al piano terra…
 
 

"Manifesto liberale"

Molto bello e utile questa testimonianza e di assunzione di responsabilità dei promotori, a Torino, del "Manifesto liberale".
Riconosco nomi di amici e compagni con cui ho condiviso riflessioni e battaglie.
Due notazioni a margine.
Il vuoto politico, che giustamente denunciano, deve essere colmato almeno in parte dalle forze politiche.. vecchie e nuove, impegnate a costruire l'alternativa a questa destra.
La critica al premierato meloniano non esaurisce il problema.
Ci sono, ad esempio nel dibattito pubblico, proposte di premierato di fatto non elettivo, che rinsaldino la responsabilità di indirizzo ed esecuzione del programma di governo fra elettori, partiti, leadership.
"Ulivo 1995 Tesi nr 1."
Terreno questo su cui i democratici e i liberali si sono sempre mossi con autorevolezza.
 

Il fascino di Palazzo Chiablese

Visita alla mostra del Guercino.
Palazzo Chiablese.
Il Santo padre…. 1646.
Potrei dire.. attualizzando il concetto… ecco l’origine del patriarcato.
 

Cuperlo: “Sedi svuotate e partito in mano agli eletti. Ricostruiamo il Pd per salvarlo”

Interessante e degna di una vera attenzione questa intervista a Gianni Cuperlo.
Voglio però aggiungere alcune considerazioni per non fermarci solo all'esortazione e al volontarismo.
La preferenza unica, o la doppia preferenza di genere, cioè il sistema elettorale diffuso per comune e per regione, necessariamente seleziona gli organizzatori di preferenze, che si consolidano ad elezione avvenuta.
Basta guardare quello che sta avvenendo in questi giorni nelle regioni e comuni che vanno al voto.
Non so se bene o male, comunque è un fatto.
Il partito è senza dubbio oggi in mano agli eletti.
Ma tutto questo è inevitabile?
Certamente no, basta applicare lo statuto del PD, che radica un partito organizzato e, insieme, di opinione... mobilitando grandissime energie.
Il nostro statuto prevede:
1 - la conferenza annuale di programma, mai fatta da nessun gruppo dirigente;
2 - regolari referendum tra iscritti ed elettori su svariati temi e potenzialmente larghissimi, mai fatti e nemmeno mai prodotto il regolamento;
3 - non solo per organismi dirigenti e cariche elettive le "candidature di area", ma anche le auto candidature... credo siano state pochissime e questa pratica non è stata incoraggiata;
4 - la cura dell'album degli elettori, cioè quella cerchia ancora vasta di simpatizzanti che votano le primarie del PD per il segretario nazionale.. ancora nel 2023 furono un milione. Qui c'è un problema particolarissimo: perché successive leggi sulla privacy e regolamento europeo ne impediscono la fruibilità.
È come se questa energia si materializzasse nel giorno delle primarie e poi diventasse carte chiuse nei pacchi messi in cantina.
Qui occorre un intervento legislativo o interpretativo per non azzerare questo immenso lavoro.
5 - fondazione culturale: all'inizio della vita del PD pensammo a rapporti federativi e liberi, con molti centri e Fondazioni culturali, poi col passare degli anni pensammo a una fondazione unica... non si sono visti grandi investimenti e/o grandi risultati.
Ha ragioni Gianni a dire che le correnti sono normali in un partito democratico, se producono idee e confronto culturale.
Ma guardando in ottica comparata, i convegni e le prese di posizione, quale è la specificità culturale dei singoli rappresentanti?
Sicuramente per alcuni di essi si, ma per la maggior parte si tratta di sole aggregazioni di potere intorno a eletti che naturalmente cambiano di volta in volta.
Ha ancora ragione Cuperlo quando, parlando delle nostre correnti, dice che "il punto è fissare delle regole, che siano in grado di pesare il loro consenso reale".
Faccio un esempio: su una federazione media di 5000 iscritti, quanti di essi si riconoscono con un'appartenenza che io chiamerei "di doppia tessera"?
Certamente non tutti, e gran parte del partito si riconosce in una militanza libera o anche culturalmente orientata, ma che non rivendica ragionieristiche rappresentanze.
E infine una questione molto dura, ma precisa.
Gianni Cuperlo propone una rappresentanza degli organismi dirigenti (assemblee e direzione) che non superi la metà dei membri che rivestono cariche istituzionali: proposta sensata.
C'è anche un altro problema: gli staff di segreteria dei segretari non devono coincidere con esponenti degli staff dei parlamentari e dei consiglieri regionali, perché in questo caso sarebbero, questi ultimi, a indirizzare precipuamente l'agenda politica... al di là delle migliori intenzioni.
Verini, in una recente intervista, ha proposto che, nelle municipalizzate, i sindaci non nominino ex eletti o dirigenti politici di primo piano.
Per ciò che riguarda gli ex eletti è già normato da una legge nazionale, che prevede un distanziamento di alcuni anni.
Per ciò che riguarda i politici come segretari, dovrebbe essere avvertenza massima dei partiti per non esporre gli stessi a possibili conseguenze.
In sintesi, dobbiamo purtroppo concludere che c'erano e ci sono tutti gli strumenti e le regole per rendere viva una democrazia partecipata nei partiti e nel Pd, che difende ancora le sue caratteristiche di partito di popolo e non di partito personale.
Anzi, paradossalmente, siamo il partito che ogni due anni circa decapita il re, mentre i baroni prosperano in lontani territori.
 

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
Torino

Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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