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Magda Negri

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A 48 h dall'attacco anglo-franco- americano sui luoghi di produzione di armamenti chimici in Siria e dopo il pronunciamento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu mi riesce difficile credere alla tesi di molti analisti militari fatta a botta calda.
Si trattava secondo loro di uno show militare ben programmato per non fare vittime civili e una specie di "memento'" a russi, iraniani e loro amici che l'Occidente non aveva disinvestito da quella area così cruciale..
Forse è sulla natura del "memento" che dovremo tornare.
Sembrava fino a una settimana fa che ci fosse un accordo tra Turchi, Russia e Iran per la gestione della Siria con l'accordo degli Assad, ma la Turchia dopo l'attacco è tornata all'ovile e ha giudicato l'intervento "approppiato".
L' iniziativa europea è stata annichilita e sovrastata dall'autonoma iniziativa della Francia..gli Usa non potranno solo fare i guardiani umanitari del non uso delle armi chimiche e - pur disinvestendo progressivamente dal Medio Oriente - useranno questo attacco per ribadire una qualche loro ipoteca sul teatro siriano.
Questo nell' ipotesi ottimistica che resti latente il conflitto con Israele e che il rapporto Sciiti e Sunniti non riesploda a breve termine in quell'area.
Forse sette anni di guerra feroce non sono ancora finiti.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
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Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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