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Magda Negri

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Forse il resoconto della seduta e la sintesi delle dichiarazioni di voto aiutano a capire il pasticcio delle astensioni simmetriche del Pd, sia verso la mozione di maggioranza che diceva A, che verso quella dei 5S che diceva B.
Abbiamo rotto la prassi delle posizioni unitarie sul sostegno alla resistenza ucraina incominciata con Draghi… e da allora sempre confermata.
Il Pd ha cambiato strategia su tutto questo?
Certamente no..
E allora perché non abbiamo votato come Azione e IV la mozione di maggioranza che andava tutto sommato bene?
Schlein ha detto ieri a La7, sempre molto sorridente.. “perché non diamo più deleghe in bianco a un governo che non se lo merita e di cui non ci fidiamo?.”
Quindi il dossier Ucraina non c’entra più di tanto.
Questione generale Alfieri in dichiarazione di voto e Provenzano ai giornali aggiungono particolari.
La Mozione del governo non sollecitava abbastanza l’azione diplomatica e non si condannava abbastanza l’ostruzionismo di Orban.
E perché non abbiamo votato contro la mozione dei 5S che non vuole più sostenere l’azione militare degli ucraini.. nel momento peraltro di massimo sforzo di Putin, coronato anche da successi militari e politici, aspettando Trump?
Io penso per un malinteso senso di alleanze comunque, anche a costo di incrinare l’immagine e il ruolo dell’opposizione del Pd, partito naturale dell’alternativa futura al centro destra.
La politica estera... fulcro di ogni possibile funzione di ogni partito, non sopporta eccessivi tatticismi e virtuosismi lessicali.
Non si può dire "ne' ne".
Ma solo "si o no".
Specialmente quando la guerra di aggressione continua.. anzi si intensifica.
 

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Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
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Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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